La febbre dell’oro torna in Europa: scoperto un giacimento da 110 tonnellate nel paese più produttore di caffè al mondo

Quando si pensa alla Finlandia, la prima cosa che viene in mente sono le aurora boreali, le foreste infinite o persino l’affascinante mito di Babbo Natale. Tuttavia, c’è un dato curioso che passa completamente inosservato a molti: questo paese nordico detiene il primo posto nel consumo di caffè pro capite a livello mondiale, con una media di 11 chili all’anno. Ma al di là delle tazze fumanti, la Finlandia nasconde segreti sotto la sua superficie ghiacciata. Nell’estremo nord, nella vasta e silenziosa Lapponia, è stato scoperto un giacimento che potrebbe dare il via a una nuova corsa all’oro e cambiare il corso dell’economia non solo del Paese, ma di tutta l’Europa. La società canadese Rupert Resources ha confermato l’esistenza di un giacimento aurifero di proporzioni colossali nella regione di Ikkari, all’interno del comune di Sodankylä. Il ritrovamento, valutato in circa 10 miliardi di euro, rappresenta una delle riserve aurifere più promettenti d’Europa degli ultimi decenni. Questa scoperta potrebbe segnare l’inizio di una nuova era mineraria europea, in un momento in cui l’incertezza economica globale ha riportato l’oro al suo ruolo di bene rifugio strategico.

Una moderna corsa all’oro con radici storiche

Il giacimento di Ikkari, identificato dopo anni di perforazioni sotterranee, contiene circa 110 tonnellate metriche d’oro, integrate in oltre 52 milioni di tonnellate di minerale. Questa ricchezza sotterranea non affiora direttamente in superficie, il che ha reso la sua scoperta ancora più complessa e lunga. Dal 2016, Rupert Resources ha lavorato con pazienza e precisione, e solo nel 2020 i primi indizi concreti di oro hanno dato il via a uno studio più approfondito, confermato definitivamente all’inizio del 2024.

Ciò che rende questo progetto straordinario non è solo la quantità di oro che contiene, ma anche la sua redditività economica. Con una redditività stimata del 38% e un margine di profitto di circa 800 dollari per oncia, il progetto ha attirato l’attenzione degli investitori internazionali. Considerando un prezzo base di 2.150 dollari per oncia e tenendo conto che attualmente tale valore ha raggiunto cifre record, la redditività potrebbe essere ancora maggiore.

Il piano generale di Rupert Resources prevede una vita utile di due decenni. I primi 10 anni saranno incentrati sull’estrazione a cielo aperto, una tecnica più accessibile e redditizia nelle fasi iniziali. Successivamente, il progetto passerà a una fase sotterranea, che consentirà di accedere agli strati più profondi del giacimento. Tuttavia, l’inizio della produzione non è previsto prima del 2030. Attualmente sono in corso i lavori di preparazione e installazione delle infrastrutture necessarie per un’operazione mineraria di questa portata.

Oltre a Rupert Resources, altre società stanno esplorando attivamente il sottosuolo finlandese. Nordic Resources, ad esempio, ha segnalato intersezioni promettenti nel suo progetto Kiimala Trend, situato più a sud, nella regione centrale del paese. Da parte sua, la società Latitude 66 sta portando avanti un ambizioso progetto a Kuusamo, che non solo cerca oro, ma anche cobalto, un metallo strategico per la transizione energetica e la produzione di batterie. Secondo le sue stime, questo giacimento potrebbe coprire fino al 25% della domanda di cobalto all’interno dell’Unione Europea.

Curiosamente, questa scoperta non è la prima nella storia aurifera del Paese. Alla fine del XIX secolo, la Finlandia visse la sua febbre dell’oro nel fiume Ivalojoki, vicino al lago Inari. All’epoca, la notizia del ritrovamento dell’oro attirò centinaia di cercatori di fortuna che si spostarono verso l’inospitale nord. L’impatto fu tale da segnare lo sviluppo economico e sociale della Lapponia, lasciando un’impronta che ancora oggi permane nella sua identità culturale.

L’estrazione mineraria in Europa

La rinascita della febbre dell’oro in Europa non è casuale. Negli ultimi anni, l’oro ha riacquistato importanza come bene rifugio. L’instabilità economica globale, le tensioni geopolitiche, l’inflazione persistente e la svalutazione del dollaro hanno fatto aumentare la domanda e, di conseguenza, il prezzo. Solo nell’ultimo anno, il valore dell’oro è aumentato di oltre il 22,5%, raggiungendo massimi storici superiori ai 3.500 dollari l’oncia a gennaio.

Questo contesto rende progetti come quello di Ikkari delle opportunità di investimento strategiche. Non solo rappresentano una fonte di ricchezza diretta, ma anche un modo per ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di metalli preziosi, in particolare da paesi con relazioni diplomatiche complesse, come la Russia.

La scoperta di Ikkari è senza dubbio un punto di svolta per la Finlandia e per il panorama minerario europeo. Al di là del valore economico immediato, simboleggia il ritorno dell’Europa a un’attività che sembrava essere stata relegata ad altri continenti. In piena transizione energetica, con una domanda crescente di metalli strategici e un contesto globale instabile, la rinascita dell’attività mineraria nel vecchio continente può diventare un pilastro di stabilità e autonomia.

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